Le acque dei laghi vulcanici di. Monticchio godono di buona salute

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Rionero in Vulture | Laghi di monticchio

Le acque dei laghi vulcanici di
Monticchio godono di buona salute

Dagli anni ’90 la situazione è migliorata, ma non mancano i problemi legati soprattutto all’innalzamento dell’acqua, alla eutrofizzazione, ad una scarsa cura delle sponde

Redazione Online

Veduta dal lago dell'Abbazia di San Michele Arcangelo
Veduta dal lago dell'Abbazia di San Michele Arcangelo

Le acque dei Laghi vulcanici di Monticchio godono di buona salute dal punto di vista chimico-fisico, ma ci sono altri rischi incombenti su un ecosistema particolare, unico, che custodisce ben 10 habitat riconosciuti dall'Unione Europea: nel Lago Grande sono a rischio le comunità delle piante acquatiche, delle piante ripariali e della foresta lacustre, con il livello delle acque che negli ultimi anni si è innalzato di oltre un metro, a causa di una ostruzione che impedisce lo sversamento nel canale che collega il bacino naturale all’Ofanto. È questo il risultato di uno studio realizzato dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e Marche, dallo spin off accademico Environmental Engineering Services (EES) Srl e da Reos Srl, nell'ambito di un progetto del Fondo Europeo della Pesca finanziato dalla Regione Basilicata, presentato nei giorni scorsi a Monticchio. 

Il direttore dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e Marche, Giovanni Filippini, ha curato le indagini chimico-fisiche sulle acque utilizzando le più moderne sonde in diversi punti dei due laghi e a tutte le profondità, sia in estate che in autunno. Mentre il Lago Piccolo presenta acque salubri sotto tutti gli aspetti, il Lago Grande continua ad essere ipertrofico, con parametri relativi al fosforo e all’azoto che risultano elevati. 

Domenica Mirauda, di EES, ha curato i rilevamenti morfometrici, batimetrici e le ispezioni termografiche con l'utilizzo di strumenti ad altissima precisione come droni dotati di telecamere e termocamere, che hanno consentito l’intera mappatura del bacino idrografico, producendo una base informativa di grande importanza. «Il monitoraggio può dare risultati utili per la tutela della risorsa idrica solo se effettuato costantemente. Oggi è stato fatto il punto zero, necessario per indirizzare le scelte future non solo verso la salvaguardia, ma anche verso la valorizzazione e fruizione della risorsa. Una opportunità potrebbe essere l'inserimento di Monticchio Laghi in un Contratto di Lago, il che consentirebbe un’azione sinergica da parte di tutti gli attori, pubblici e privati, che ruotano intorno alla risorsa». Renato Spicciarelli, che ha curato lo studio degli aspetti biologici ed ecologici degli ambienti lacustri, ha evidenziato che i Laghi di Monticchio costituiscono un unicum riconosciuto in tutto il mondo, per la loro indiscussa bellezza ma anche per le tantissime particolarità naturali che la compongono. «Dagli anni ’90 la situazione è migliorata, ma non mancano i problemi legati soprattutto all’innalzamento dell’acqua, alla eutrofizzazione, ad una scarsa cura delle sponde, dove calpestio, erosione, allagamenti e piante aliene continuano a minare la qualità degli ambienti nel loro complesso». 

L’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, Aldo Berlinguer, nell'apprezzare lo studio e i risultati prodotti, ha lanciato un monito: «Questa è una risorsa territoriale straordinaria, le cui potenzialità non sono state sempre ben comprese. Bisogna attivare una sorta di Pil vocazionale, che valorizzi le risorse del territorio e offra servizi, ricettività. Ci vuole un Piano industriale che produca ricavi. Da questo punto di vista, il nascente Parco del Vulture potrà essere lo strumento in grado di agire sulla tutela e sulla valorizzazione dell’area, senza eccessiva vincolistica ma con fonti di ricchezza per chi vive, opera e manutiene il territorio». Francesco Pietrantuono, consigliere Regionale e presidente della III Commissione, ha chiesto attenzioni sull’esistente, «a partire dal Museo di Storia Naturale del Vulture, che va potenziato e fatto fruire con una bigliettazione e con l’erogazione di un servizio attento alle esigenze dei turisti. I visitatori arrivano qui a Monticchio per un richiamo naturale, ma questa attrattività va sostenuta con azioni mirate di comunicazione. Il Parco del Vulture, in questa ottica, sarà estremamente importante». 

Giovedì 3 dicembre 2015

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