Redazione Online
Per un giorno e due notti, dalle 18.30 del 23 giugno alle 7.00 del 25, l'informazione dell'Ansa si è fermata, a casua dello sciopero dei suoi giornalisti. Per l'agenzia di informazione è previsto un piano di ristrutturazione aziendale, finalizzato alla risoluzione delle difficoltà economiche in cui versa. Nel 2015 è stato stimato un saldo negativo di circa 5 milioni di euro. «Il Cdr dichiara - si legge in una nota diffusa dal Comitata - irricevibile il piano di riorientamento e sviluppo, presentato oggi dall’azienda, nel punto in cui per la redazione giornalistica prevede 65 esuberi da gestire dal primo luglio con un ricorso alla cigs o a contratti di solidarietà per l’emergenza di un rosso di bilancio stimato per il 2015 in 5 milioni di euroI giornalisti dell’Ansa dicono no ad un nuovo intervento straordinario di recupero costi che vanificherebbe i pesanti sacrifici fatti negli ultimi anni ed ogni reale prospettiva di sviluppo dell’agenzia oggi necessaria per difenderne il ruolo di cardine nel sistema dell’informazione in Italia. I giornalisti dell’Ansa dicono no al ricorso a contratti di solidarietà che rappresenterebbe un arretramento irreparabile in termini di qualità e copertura dell’offerta giornalistica mettendo a rischio il ruolo e la posizione di mercato di prima agenzia italiana. I giornalisti dell’Ansa ritengono impercorribile l’apertura di un nuovo confronto mentre restano disattesi impegni legati agli accordi sindacali per il precedente stato di crisi». Ed oggi da qualunque parte è giunto un fiume di dichiarazioni. Sostegno ai lavoratori dell'ANSA arriva dalle organizzazioni sindacali di categoria. «La necessità di contenere i costi - afferma Raffaele Lorusso, segretario della Fnsi - non può in alcun caso compromettere la qualità dell'informazione né la complessa articolazione territoriale, che da sempre sono i punti di forza dell'ANSA». «Tagliare 65 giornalisti significa ridimensionare ruolo e ambizione della dorsale dell'informazione italiana», gli fa eco il segretario di Stampa Romana, Lazzaro Pappagallo. Interviene anche l'Usigrai. «Il pesante taglio dell'organico annunciato - sottolinea il segretario Vittorio Di Trapani - rischia di minare uno dei servizi centrali per l'informazione del nostro Paese». Per Cgil e Slc Cgil preoccupa «che la principale agenzia di stampa nazionale, pur dentro le difficoltà che oggettivamente attraversa l'intero settore dell'editoria, non senta la necessità di avviare un confronto credibile con le parti sociali». Per quanto riguarda la Basilicata spiccano su tutte le dichiarazioni fortemente bonarie, se non dilettantistiche, di Pittella e Lacorazza.
Il presidente della Regione, Pittella, ha dichiarato: «L’annunciato ridimensionamento dell’organico giornalistico da parte dell’Agenzia Ansa rappresenta un segnale preoccupante per le Regioni italiane, a partire da quelle del Mezzogiorno, la cui voce è oggettivamente meno forte sul proscenio informativo nazionale. La redazione lucana dell’Ansa, che al pari di tante altre verrebbe inevitabilmente coinvolta nel piano dei tagli previsti dalla direzione centrale, rischia di essere penalizzata in un momento delicatissimo della vita istituzionale regionale. Proprio quando cioè la Basilicata si ritrova a gestire partite importantissime, come quelle per esempio legate al tema delle estrazioni petrolifere, alla difesa dell’ambiente, al rilancio dell’economia con le grandi sfide rappresentate da Matera Capitale della Cultura per l’anno 2019 e dal settore dell’automotive a Melfi. Sono pertanto convinto che la Conferenza delle Regioni debba assumere una posizione chiara in difesa di un presidio essenziale di democrazia, qual è quello rappresentato dall’Ansa, da sempre vicina alle esigenze dei singoli territori e dei cittadini. E per quanto mi riguarda farò i passi necessari tanto con il presidente Sergio Chiamparino, quanto con gli altri colleghi governatori». Il presidente del Consiglio Regionale, Lacorazza, che ha evitato richiami diretti e azzardati, alla redazione lucana, ha dichiarato: «In un mondo sempre più globalizzato, in cui flussi di informazioni sempre più ampi viaggiano sulla rete senza che a volte i cittadini siano in grado di valutarne la credibilità, l’Ansa svolge un ruolo essenziale, in particolar modo a servizio delle istituzioni, per diffondere informazioni vere e certificate, che sono il frutto della professionalità dei giornalisti e della grande tradizione italiana del giornalismo di agenzia. Un patrimonio che non va disperso, soprattutto nelle realtà locali dove l’indebolimento ulteriore delle sedi Ansa significherebbe la perdita di presidi essenziali per la informazione e per la democrazia». Poi nell’esprimere «viva preoccupazione per una scelta che avrebbe conseguenze gravissime su tutto il sistema informativo italiano, indebolendo ulteriormente il fragile tessuto dell’informazione locale » Lacorazza ha chiesto al presidente della Conferenza delle Assemblee legislative regionali Eros Brega «di valutare la possibilità di inserire all’ordine del giorno della prossima riunione della Conferenza, in programma per domani, la discussione di una eventuale risoluzione da adottare in sostegno dei giornalisti dell’Ansa».
Va ricordato che tra i soci dell'Ansa non configura nessuna testata giornalistica propriamente lucana. Ad eccezione della Gazzetta del Mezzogiorno, che è un quotidiano di Puglia e Basilicata. Inoltre la redazione Basilicata dell'Ansa, così come è attualmente gestita, offre davvero poco, per non dire nulla. In base ai contenuti del servizio offerto, dalla citata redazione, non è minimamente chiaro quale sia il suo scopo e la sua funzione
Giovedì 25 giugno 2015
© Riproduzione riservata
1035 visualizzazioni