Redazione Online
Il primo neonato salvato in Basilicata grazie al trasporto in ECMO (acronimo dall'inglese Extra Corporeal Membrane Oxigenation) effettuato nell’ambito della Rete Nazionale Respira del Ministero della Salute, è un piccolo paziente nato all’A.O.R.«San Carlo» di Potenza. Per la prima volta grazie alla stretta collaborazione tra l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Roma e la Terapia Intensiva Neonatale del «San Carlo» è stato eseguito il trasporto in ECMO extra regionale in Basilicata. L’azione salva vita è stata possibile grazie a uno speciale team del Bambino Gesù - l’Ecmo TEAM. Il neonato, a causa di una sofferenza generata da una grave sindrome di aspirazione massiva di meconio, ha da subito presentato una insufficienza cardio-respiratoria non rispondente alle terapie rianimatorie convenzionali e necessitante perciò di un supporto vitale avanzato tramite la circolazione extracorporea possibile con la tecnica dell’ECMO. L'ECMO permette di sostituire la funzione dei polmoni e del cuore mantenendoli a riposo durante il loro recupero funzionale. V ricordato che il trattamento ECMO non è terapeutico; non cura la malattia, ma permette di attuare un trattamento medico che prescinde dalla residua funzionalità cardiaca e polmonare. Grazie all’Ecmo Mobile Unit (ambulanza dedicata al trasporto del paziente in ECMO), giunta al San Carlo direttamente dall’Ospedale del Papa, il bambino è stato trasportato al Bambino Gesù di Roma. La procedura adottata, elaborata sulle Linee Guida della Rete Ministeriale Respira, ha permesso di applicare l'ECMO in situ e di trasportare in sicurezza il neonato. Il Bambino Gesù da Settembre 2012 è il Centro di riferimento ECMO per la gestione avanzata dell'insufficienza respiratoria pediatrica ed è uno dei Centri nazionali dotati di un ECMO Mobile Unit dedicata al trasporto pediatrico. L’ECMO Mobile Unit é un’ambulanza predisposta per poter sottoporre il paziente direttamente a bordo, alla tecnica di ossigenazione extra corporea a membrana. L'intervento è stato effettuato da un' equipe multispecialistica di 11 elementi dell'ECMO Team (2 cardiochirurghi, 2 anestesisti, 2 perfusionisti, 2 infermieri di sala operatoria, 1 infermiera dell'area critica e 2 autisti). Attualmente il piccolo è in buone condizioni generali e i controlli di follow-up sono nella norma. I genitori con una mail, hanno ringraziato il Team di specialisti che ha salvato il loro piccolo. Ecco uno stralcio del testo. «Ciao a tutti sono il bimbo di Potenza che ha fatto l’Ecmo da voi a dicembre. Come state? Io grazie a voi, sono rinato e da un mese sono a casa con mamma e papà. Qui si dorme bene, non ci sono tutte quelle macchine che suonano di continuo e ho un lettino bello lungo perché ormai sono arrivato a 63 centimetri. Mamma e papà vi pensano sempre e vi ringraziano tanto per avermi salvato la vita. È stato un periodo molto difficile per loro, ma voi con la vostra umanità e professionalità siete stati di grande aiuto». La presenza del personale del Bambino Gesù in una regione come la Basilicata nella prospettiva del miglioramento delle prestazioni sanitarie, ha contribuito in questo caso al compimento di un trattamento singolare realizzabile attraverso mezzi speciali di soccorso. La collaborazione tra diverse professionalità, i neonatologi del Bambino Gesù di Roma e l’equipe di specialisti della Tin del San Carlo, già sperimentata in circostanze simili per un bimbo salvato con il trattamento dell’Ipotermia Terapeutica, ha permesso di offrire il collegamento diretto, necessario come in questo caso, per salvare la vita di un neonato.
Sabato 27 giugno 2015
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