Redazione Online
La Commissione europea contatterà le autorità italiane competenti per avere informazioni sulla presenza di materiale radioattivo nell'area della ex Liquichimica di Tito e agirà di conseguenza. È questo il passaggio principale della risposta che la Commissione Ue ha inoltrato al portavoce eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini che, a marzo scorso, aveva presentato una interrogazione sull'argomento. Fino ad ora - ha specificato la Commissione europea - non è stata comunicata nessuna informazione specifica riguardante gli elementi radioattivi presenti nell'area Sin (Sito di interesse nazionale) di Tito. Tuttavia, nell'ambito di una serie di controlli dei sistemi di monitoraggio della radioattività ambientale nelle regioni del Sud Italia, la Commissione ha svolto controlli anche in Basilicata ed ha verificato che la situazione è soddisfacente.
«L'area dov'era ubicata l'ex Liquichimica - aveva evidenziato Pedicini nella sua interrogazione - è diventata un'enorme discarica e deposito di radioattivi fosfogessi e di altre sostanze altamente nocive che, nel corso degli anni, stanno inquinando le falde acquifere della zona a causa della diffusione dei radionuclidi di polveri radioattive molto pericolose per la salute dei cittadini e la salvaguardia dell'ambiente».
Le autorità italiane competenti - ha aggiunto la Commissione europea nella risposta - hanno la responsabilità di garantire che vengano eseguite opere di bonifica e decontaminazione nel rispetto delle norme fondamentali di sicurezza dell'Unione europea previste dalla direttiva 96/29/Euratom. Conformemente agli articoli 35 e 36 del trattato Euratom, l'Italia deve anche provvedere al controllo generale del grado di radioattività dell'atmosfera, delle acque e del suolo e annualmente comunicare tali risultati alla Commissione. Questi dati generali forniscono alla Commissione un quadro complessivo del livello di radioattività al quale è esposta la popolazione.
Nell'evenienza di una contaminazione accidentale, i dati devono essere comunicati celermente alla Commissione attraverso il sistema comunitario per uno scambio rapido di informazioni in caso di emergenza radiologica non appena sono adottate misure per la protezione della popolazione. La Commissione deve in seguito riferire tali informazioni a tutti gli Stati membri.
«Ci auguriamo - ha commentato Pedicini - che ora, a seguito delle verifiche che effettuerà la Commissione europea, saranno realizzati rapidamente gli interventi necessari per bonificare l'area dell'ex Liquichimica di Tito rimuovendo i gravi ritardi delle autorità italiane locali e nazionali».
Venerdì 26 giugno 2015
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