La Cassazione conferma il no al dissequestro della Siderpotenza

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Potenza | caso syderpotenza

La Cassazione conferma il no al
dissequestro della Siderpotenza

Le motivazioni della decisione sono state depositate ieri mattina e confermano quanto stabilito a settembre dal Tribunale del Riesame di Potenza

Redazione Online

Syderpotenza
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Potenza – La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dai legali di Federico Pittini, Marco Minini e della stessa società. Ieri ha depositato le motivazioni della decisione con la quale conferma il no al dissequestro della Siderpotenza. Confermando così quanto già aveva stabilito il tribunale del Riesame di Potenza. Resta, però, la facoltà d’uso per «contemperare le esigenze cautelari con quelle produttive». La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dai legali di Federico Pittini, Marco Minini e della stessa società. Infatti dopo il primo Ferriere Nord aveva messo in pratica alcune prescrizioni indicate dal gip, quantomeno quelle riguardanti la tutela della salute dei dipendenti. Gli altri interventi, grazie ai quali la ditta potrebbe sbloccare il dissequestro, sono onerosi, ma necessarie, purtroppo però sembra che ancora la Syderpotenza non abbia intrapreso iniziative in merito. Non è stata ritenuta valida le valutazioni dei legali della difesa che intendevano far notare di come, a loro parere, i giudici avrebbero dato peso alle argomentazioni dei consulenti della pubblica accusa, senza considerare quanto argomentato, invece, nella consulenza della difesa, la quale insisteva sulla insussistenza di rischi per la popolazione, conseguenti alle emissioni prodotte dallo stabilimento, sull’adeguatezza del sistema di captazione dei fumi e sulla conformità degli impianti alle prescrizioni dell’autorizzazione integrata ambientale. Inoltre veniva fatto notare, sempre nella consulenza prodotta dalla difesa, di come sarebbero stati adottati tutti gli accorgimenti tecnici e le modalità operative atte ad impedire la dispersione incontrollata delle emissioni. Sarebbero state osservate anche tutte le prescrizioni dell’autorizzazione integrata ambientale, come dimostrato dall’assenza di interventi da parte della Regione Basilicata.

La Corte, che ha ritenuto corretto l'operato del Riesame, ha bocciato parte delle argomentazioni rinviandole al processo, che si terrà presso il tribunale di Potenza.

Mercoledì 10 giugno 2015

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