L'ultimo blitz della maxi-inchiesta porta anche in Basilicata: 2 perquisizioni

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MAFIA CAPITALE

L'ultimo blitz della maxi-inchiesta
porta anche in Basilicata: 2 perquisizioni

Perquisite le sedi dell'Auxilium e della Senis Hospice, al momento nessun indagato, si cercano prove

Redazione Online

Mondo di Mezzo
Mondo di Mezzo

L'ultimo blitz dei Carabinieri del Ros riguardo l'inchiesta Mafia Capitale («Mondo di Mezzo») ha incluso anche operazioni svoltesi in Basilicata. I Ros hanno perquisito le sedi di moltissime coop e di moltissime società che avrebbero fatto affari di vario tipo con la banda di Massimo Carminati e Salvatore Buzzi: 19 in tutto. Anche se i rappresentanti e le società non sono ancora sotto inchiesta, sono comunque nel mirino dei pubblici ministeri che facendo perquisire i loro uffici, intendono trovare prove di reato. Tra queste 19, c'è la sede legale di Potenza della cooperativa Auxilium di Senise, di Pietro e Angelo Chiorazzo. Oltre alla Auxilium viene citata anche un'altra coop lucana, spesso in collegamento con Luca Odevaine, che faceva parte del coordinamento dell'accoglienza dei richiedenti asilo al ministero dell'interno, ovvero la Senis Hospice, che in provincia di Potenza opera in ben 4 centri Sprar, siti a Latronico, Fardella, San Severino Lucano e Senise. Nelle carte dell’inchiesta della procura di Roma compare quindi il nome di Angelo Chiorazzo. «Salvatore Buzzi scrive il gip - si è avvalso, quale strumento imprenditoriale, di Angelo Chiorazzo, con il quale ha stretto un accordo imprenditoriale lecito: la costituzione di un’associazione temporanea d’impresa per la congiunta partecipazione alla stessa gara, in una sorta di «patto di non belligeranza» e di piena condivisione degli interessi economici in gioco, per superare, in tal modo, precedenti contrasti» nati su un altro appalto. L’appalto verrà vinto dall'Ati. Dall'ordinanza del gip di «Mafia Capitale»: «Nel giugno 2014, Angelo Chiorazzo stringe con Buzzi un’associazione temporanea d’impresa (A.T.I.) per la partecipazione alla gara da 10 milioni di euro bandita dalla Prefettura di Roma per l’affidamento del Cara di Castel Nuovo di Porto. È un «patto di non belligeranza» e piena condivisione degli interessi economici in gioco, per superare precedenti contrasti. Grazie a tale accordo, l’A.T.I.«Auxilium/Eriches 29» si aggiudica la gestione di 1.000 immigrati». Sembrerebbe che in un'intercettazione Buzzi dica: «Abbiamo fatto una specie di cartello per tenere alti i prezzi. Siamo con Auxilium e andiamo a caccia dei 1.000 posti. 500 ad Auxilium e 500 a noi. Stiamo facendo accordi per tenere alti i prezzi a 33 euro e 60. Stiamo a parla di 900, 1.000 euro al mese (per ciascun migrante) ». L’accordo fa felice Buzzi che parlando con Angiolo Marroni: «Angiolo, 12 milioni di euro ci siamo portati via!. «Quindi ne abbiamo regalati a Chiorazzo 6, ricordalo». Se si pensa che Chiorazzo nel 2014, in seguito alla prima ondata di arresti di «Mafia Capitale», aveva affermato ad un quotidiano pugliese «Si insinua che anche noi fossimo il terminale delle decisioni della cupola romana. Voglio dire che né io né nessuno di Auxilium ha mai lavorato con il Comune di Roma in merito all’emergenza immigrazione. È ovvio che ci sia qualcuno che possa avere interessi poco chiari. Ma sono le gare al massimo ribasso che favoriscono la mafia», sembra strano che invece venga coinvolto, per esempio, in una di quelle a massimo rialzo. Del resto Buzzi avrebbe detto, secondo indiscrezioni su di un'intercettazione, che «… io l’accordo con Auxilium l’ho fatto (...) perché dovevamo tené alto il prezzo e loro (La Cascina, ndr) c’avevano paura di Auxilium che l’abbassasse, ho fatto ma non c’ho problemi li chiamo... abbiamo fatto un incontro io Marroni (l’amico in comune, ndr) e Chiorazzo: 33 euro amo vinto eh!... stavamo a 30 siamo arrivati a 33…». 

Lunedì 8 giugno 2015

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