Redazione Online
L’export del lucano nei primi tre mesi dell'anno ha registrato il 145% in più nei Paesi Ue e il 22% in più nei Paesi extra Ue. Oltre al comparto auto, i prodotti dell'agroalimentari sembrano si stiano affermando sempre più oltre regione. Ad esempio l’aglianico del Vulture arriva negli Usa e in Giappone, le fragole del Metapontino sono vendute in Germania e Belgio, poi ci sono i mercati di nicchia del pecorino di Moliterno e del caciocavallo e degli insaccati. A sottolinearlo è la Cia della Basilicata evidenziando che tra le attività economiche, quella agricola è la terza voce in termini di crescita percentuale (+7,8%) dell'export «made in Italy», dietro soltanto ai mezzi di trasporto e ai prodotti per il trattamento dei rifiuti, mentre l'alimentare (+5,8%) è la terza potenza tra le attività manifatturiere.
La Basilicata con un giro di export alimentare tra i 20 e i 22 milioni di euro l’anno – aggiunge la nota – è un giacimento di specialità alimentari di qualità: appartengono infatti alla nostra regione 77 prodotti agroalimentari DOP e IGP. Numeri incoraggianti per un settore che, sempre con più convinzione, sta raccogliendo la sfida dell'internazionalizzazione. Non a caso la Cia durante la sua presenza all’Expo ha selezionato i prodotti d'eccellenza: il peperone di Senise, i vini Aglianico, il caciocavallo podolico lucano, i fagioli di Sarconi.
Martedì 16 giugno, alle 9,30, si svolgerà presso il Dipartimento Politiche agricole e forestali della Regione Basilicata, a Potenza, la conferenza stampa sul tema «Salvaguardia della tradizione agroalimentare e sviluppo della biodiversità». Parteciperanno l’assessore Luca Braia, il dirigente generale del Dipartimento Giovanni Oliva, il coordinatore progetto Lions Basilicata Antonio Lopizzo, il presidente e il direttore dell’Ara (Associazione regionale allevatori) Basilicata, Palmino Ferramosca e Augusto Calbi.
Domenica 14 giugno 2015
© Riproduzione riservata
877 visualizzazioni