Redazione Online
POTENZA - Il giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Potenza, Rosa Larocca, ha rinviato a giudizio l'avvocato Sergio Lapenna, ex consigliere regionale. Il gup accogliendo la richiesta di rinvio a giudizio formulata nelle scorse settimane dal pubblico ministero, Francesco Basentini, ha fissato la prima udienza del processo, davanti al giudice Lucio Setola, per il 7 ottobre. Le accuse per Lapenna sono di scambio di voti e millantato credito. Pensare che la vicenda era iniziata in tutt'altro modo. Lapenna aveva denunciato Antonio Guglielmi, che lavorava all’ospedale San Carlo per la ditta vincitrice dell’appalto per le pulizie e i servizi generali, per un’estorsione del valore di 900mila euro complessivi. A rendere oscuro il rapporto tra i due c'è una storia di compravendita di immobili, presunte minacce e denunce. Il Pm Basentini propose l’archiviazione, però rinvenne a carico dello stesso Lapenna il millantato credito e lo scambio di voti. Su quest'ultimo reato era accusato anche Guglielmi che, ammettendendo le proprie responsabilità, aveva confessato diverse cose in merito. Il giudice Tiziana Petrocelli, con ordinanza definitiva, ha confermato l’archiviazione e ritenuto non sussistente il reato di estorsione per Guglielmi. La denuncia iniziale di Lapenna si è rivolta contro di lui, e così il penalista potentino, ex politico di Forza Italia, si è visto contestare i due reati. Il millantato credito si riferisce alla storia di un contenzioso tributario pendente presso la commissione tributaria di Potenza. Lapenna si sarebbe fatto consegnare da un suo assistito, un imprenditore potentino, 10mila euro, perchè a detta sua, consegnando tale somma ad un funzionario dell’Agenzia delle Entrate si sarebbe risolta la pendenza tributaria. Per quanto riguarda la questione degli scambi di voti, singolare sarebbe l'espisodio contestato a Lapenna, accusato di aver intascato voti in cambio della promessa di un posto di lavoro nei servizi segreti.
Venerdì 3 luglio 2015
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