Inaugurata la mostra che attraverso sessantuno foto illustra momenti di vita lucana dello scrittore torinese
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Carlo Levi |
La Basilicata con Grassano, Aliano, Gorgoglione, Craco, Guardia Perticara e Matera è un mondo dove è facile incontrare Carlo Levi nei luoghi e volti che lo scrittore e pittore torinese ha descritto nel Cristo si è fermato ad Eboli e ritratto nei suoi quadri.
Sono trascorsi molti anni dalla morte di Levi ma il legame con la Basilicata resta forte ed anzi è maturato e si è consolidato. A Grassano ed Aliano, paesi del confino dello scrittore ed oggi Parchi Letterari di Carlo Levi, il levismo è diventato turismo culturale, riferimento e stimolo per il riscatto sociale ed economico e per la crescita del talento creativo di tanti lucani e meridionali. Ma non si possono non provare emozioni evocative dinanzi ai volti degli anziani, alcuni dei quali hanno conosciuto Carlo Levi durante il confino o della prima donna sindaco di Aliano e della Basilicata, che incontrò negli anni ‘70 lo scrittore.
Passato e presente si fondono e si confondono: don Carlo lo vivi in ogni angolo di questi luoghi e sembra di camminare insieme a lui lungo un intenso itinerario letterario ed umano. I Calanchi, affascinante paesaggio lunare, circondano Aliano, isola in equilibrio precario sull’argilla che da luogo di esilio è diventata oggi luogo d’accoglienza con molteplici attività intellettuali.
La casa-confino, volutamente lasciata com’era quando Levi partì, è vuota, senza mobili, ma trasmette, proprio per questo, emozioni che vengono dal nostro immaginario e rendono profondamente autentico e vissuto quel luogo dai visitatori con iniziative culturali. Il cimitero dove ha voluto che fosse sepolto, oggi è meta di visitatori da ogni parte del mondo.
La Pinacoteca Carlo Levi è ricca di dipinti e foto dello scrittore e pittore, mentre continua a celebrarsi il Carnevale con le maschere cornute descritte dallo scrittore nel Cristo si è fermato ad Eboli. Annualmente viene assegnato ad autori ed artisti di fama internazionale il Premio Letterario Carlo Levi. È rievocato ogni anno sia a Grassano che ad Aliano l’arrivo al confino dello scrittore torinese che vede la partecipazione attiva in costume di molti abitanti.
È sorto, grazie al poeta e paesologo Franco Arminio, con la promozione del Comune di Aliano e della Regione Basilicata, il Festival La Luna e i Calanchi che a fine agosto fa incontrare con gli abitanti ad Aliano e nei paesi limitrofi tantissimi artisti da tutto il Mediterraneo e durante quei giorni molti momenti, anche con letture del Cristo si è fermato ad Eboli, sono dedicati a Carlo Levi. Luoghi come Craco e Guardia Perticara, insieme ad Aliano e Matera, sono stati il set del film di Francesco Rosi, Cristo si è fermato ad Eboli, dove nel 1978 furono girate molte scene. E poi Matera che appare in tutta la sua bellezza con i suoi Sassi e con il Museo Lanfranchi ricco di quadri di Levi tra i quali il grande telero Lucania 1961. Mario Carbone, il grande maestro della fotografia accompagnò Carlo Levi in Basilicata nei luoghi del Cristo si è fermato ad Eboli per documentare i volti e i paesaggi lucani. Il grande maestro della fotografia con oltre 400 foto ispirò Levi nel lavoro del grande telero Lucania 1961.
Altro luogo di memoria oggi forte riferimento per esposizioni, attività artistiche e musicali è l’Ex Ospedale di San Rocco dove fu imprigionato Rocco Scotellaro, il sindaco contadino, giovane amico di Carlo Levi ed uno dei protagonisti delle lotte contadine e politiche in Basilicata, raffigurato da don Carlo al centro del telero, giovanissimo con lo sguardo fiero. Infine, don Mimì Notarangelo, intellettuale materano di origine pugliese che conobbe Carlo Levi e collaborò con Francesco Rosi durante le riprese del film Cristo si è fermato ad Eboli, chiude questo viaggio d’amore per Carlo Levi e la Basilicata. Al vernissage, alla Biblioteca Civica Villa Amoretti, Corso Orbassano n. 200, Torino, il 23 novembre, ore 17.30, interverranno il Presidente della Fondazione Giorgio Amendola e dell’Associazione Lucana in Piemonte Carlo Levi Prospero Cerabona e l’antropologa letteraria Francesca Romana Uccella.
La mostra sarà aperta sino al 12 dicembre 2015, h. 13,00 con ingresso libero secondo i seguenti orari: lunedì 15.00-19.55; dal martedì al venerdì 8.15-19.55; sabato 10.30-18.