sentenza tar
La Regione aveva negato i permessi alla Aleanna Resources Llc, società americana di ricerche geologiche. Ma il Tar ha bocciato il provvedimento
Il Tar Basilicata ha accolto il ricorso proposto dalla società AleAnna Resources LLC, contro la Regione Basilicata per l’annullamento della Del.G.R.n.682 del 7.6. 2013 con la quale la Regione non ha rilasciato l’intesa, in conformità all’Accordo sancito nella Conferenza Stato-Regioni del 24.4. 2001, sul conferimento del permesso di ricerca idrocarburi, denominato «Palazzo San Gervasio», richiesto il 29.3. 2006. Quindi le ricerche di petrolio e idrocarburi in Basilicata potranno riprendere. Nello specifico i giudici amministrativi hanno dato ragione alla società statunitense Aleanna Resources che aveva presentato richiesta di compiere trivellazioni per nuovi pozzi nella zona dell’Alto Bradano, in provincia di Potenza. Il provvedimento oggetto della causa davanti al Tar risale al 7 giugno 2013, precedente dunque al decreto «Sblocca Italia» con il quale il governo aveva di fatto tolto alle Regioni la competenza sul rilascio di queste autorizzazioni. La prima domanda della Aleanna Resources, invece, risale al 2006. Va ricordato che il diniego all’intesa, impugnato dalla società AleAnna, è sopraggiunto successivamente al parere positivo del Comitato Tecnico per gli Idrocarburi e la Geotermia, al parere favorevole della Soprintendente per i Beni Archeologici della Basilicata e alla Determinazione n. 276 del 9.3. 2011 del Dirigente dell’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata che ha ritenuto di non assoggettare a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) il predetto permesso di ricerca. Lo stop era giunto proprio dalla Regione la quale aveva negato la firma d’intesa con il ministero dello sviluppo economico, sette anni dopo la presentazione della domanda. Per la Regione la richiesta andava bocciata perché in contrasto con i pareri espressi dai comitati locali e perché un ulteriore sviluppo della produzione di idrocarburi sarebbe stata in contrasto con le direttive nazionali che prescrivono la diversificazione delle fonti. La Regione Basilicata aveva evidenziato che il perimetro del permesso di ricerca ricadeva in «aree di pregio storico-naturalistico e di valenza socio-economica», interessando «un territorio agricolo vocato alla produzione di viticulture con denominazione DOC (Aglianico del Vulture), ricco di risorse naturali oggetto di utilizzazione economica (acque minerali e termali), con centri storici di particolare interesse storico-monumentale ed a vocazione turistica». Per questo la società Aleanna ha fatto notare una «erronea valutazione dei fatti, illogicità e manifesta contraddittorietà, tenuto conto delle suddette diverse valutazioni espresse dal Soprintendente per i Beni Archeologici della Basilicata e dal Dirigente dell’Ufficio Compatibilità Ambientale della stessa Regione Basilicata». Inoltre la società americana aveva ribattuto che la sua richiesta riguardava semplici ricerche geologiche e non attività estrattive; anche se la Basilicata viene unanimemente considerata il giacimento più grande dell’Europa continentale, stimando che nel sottosuolo ci siano circa 400 milioni di barili di petrolio.
NOTIZIE SULLA ALEANNA RESOURCES LLC, in relazione alla Basilicata:
AleAnna Resources LLC ha presentato due istanze per aree ubicate nel bacino dell’avanfossa Bradanica, zona da sempre nota per il grande potenziale minerario.
Torrente Acqua Fredda
L’area di questo permesso di ricerca, conferito il 6 ottobre 2010, interessa la Basilicata e si estende per 66,24 km2. Gli obiettivi minerari sono il gas biogenico presente nei livelli turbiditici del Plio-Pleistocene e l'olio nei carbonati della Piattaforma Apula (Crataceo-Pleistocene). L'area è adiacente ai principali campi di idrocarburi (petrolio e gas), il che la rende molto interessante.
Palazzo S. Gervasio
L'area oggetto di questa istanza, presentata al Ministero dello Sviluppo Economico il 26 marzo 2006, interessa la Regione Basilicata. Ha un'estensione di 470,19 km2 ed è ubicata a nord dell’istanza Torrente Acqua Fredda, lungo lo stesso trend produttivo dell’istanza Torrente Acqua Fredda. Molti giacimenti lungo questo trend continuano anche nella parte a nord-est dell'area oggetto del permesso, come ad esempio il giacimento di Candela-Palino, i cui livelli produttivi, rappresentati dalle sabbie del Pliocene Medio–Superiore, hanno prodotto 17,145 miliardi di m3 di gas e 600.000 barili di condensato dal 1965 al 1996.
Mercoledì 8 luglio 2015