Tito | firema
Nello stabilimento di Tito dei 76 aventi diritto hanno partecipato al voto 72 lavoratori: 63 voti favorevoli, otto contrari e una scheda bianca
Tito - Il verdetto dei lavoratori dello stabilimento titese della Firema è più chiaro che mai. Dei 76 aventi diritto, hanno partecipato al voto 72 lavoratori: 63 voti favorevoli, otto contrari e una scheda bianca. Alla fine, a stragrande maggiornanza, ha vinto il si. I lavoratori si sono così espressi sull'accordo siglato la settimana scorsa al Mise tra la joint venture formata dall Gruppo indiano Titagarh (90%) e da Adler-Pelzer (10%) ed i sindacati. Parere favorevole anche dai dipendenti dello stabilimento di Caserta, il cui esito delle consultazioni era forse il più atteso, in quanto a Caserta c'è la sede italiana del gruppo con più unità lavorative impiegate. Per quanto riguarda Tito, sono 60 le unità dello stabilimento che verrano trasferite alla nuova società con un contratto a tempo indeterminato, 16 le unità rimanenti che rientreranno in un bacino da cui attingere. Tra i punti dell'accordo è prevista anche la decurtazione del 6% dal salario accessorio.
«Dopo una trattativa durata diversi mesi, è stato scongiurato il rischio del fallimento del Gruppo Firema con l’acquisizione da parte del Gruppo Indiano TITAGARH. L’Accordo votato dalla maggioranza dei lavoratori, il massimo accordo possibile in questa condizione - dichiara Emanuele De Nicola (Fiom Cgil Basilicata) - è stato molto sofferto, sacrificato e difficile da raggiungere a causa di una trattativa vincolata ai tempi del commissariamento e del Tribunale, e anche per responsabilità dello stesso MISE che non ha vigilato sull’ultimo bando al quale aveva partecipato BLUTECH. Adesso parte un percorso nuovo con un soggetto imprenditoriale del settore sul quale lo stesso MISE unitamente alle Regioni e alle OO. SS. , dovranno vigilare sul Piano industriale e sulle scadenze occupazionali. Il nostro impegno - conclude De Nicola - di monitoraggio e gestione dell’Accordo, che ha salvato il FIREMA con i lavoratori, dovrà essere frutto di una gestione trasparente e vincolante affinché lo sviluppo del Piano e dei carichi di lavoro possa garantire tutto «il Bacino Firema» compreso i lavoratori apprendisti e a termine licenziati all’inizio dell’Amministrazione straordinaria».
Mercoledì 8 luglio 2015