la buona scuola
Il contestato provvedimento arriverà nell’Aula della Camera per il sì definitivo, è passaggio finale del suo iter parlamentare
Il contestato provvedimento sarà in discussione oggi nell'Aula della Camera per il sì definitivo. Considerando l'ampia maggioranza su cui può contare il Pd in questo ramo del parlamento, l'esito si preannuncia abbastanza scontato. Ma i sindacati non accennano a diminuire le contestastazioni. In documento unitario inviato ai quotidiani, nazionali e non, Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda motivano le ragioni delle loro protoste perchè «una scuola così non può chiamarsi buona».
« Il Governo continua a sostenere provvedimenti dannosi per la scuola senza ascoltare insegnanti, studenti e famiglie. Non si può migliorare il sistema scolastico con provvedimenti che l’intero mondo della scuola ritiene, con solidi argomenti, sbagliati. Questa legge:
Nel frattempo, senza rinnovo del contratto non si valorizzano le professionalità, si tagliano gli organici del personale ATA, già oggi insufficienti per il regolare funzionamento del servizio».
I numeri che i sindacati diffondono per far comprendere il peso del dissenso sono di: 618.000 persone che hanno scioperato, un milione di fiaccole nelle piazze delle principali città, 10.000.000 di post, mail, tweet e percentuali di adesione altissime allo sciopero durante gli scrutini. Ed anche la manifestazione che si terrà domani in Piazza Montecitorio, in concomitanza con il dibattito a Montecitorio, sarà imponente e ad alta partecipazione, considerando che non solo hanno aderito tutte le sigle sindacali, ma anche associazioni e coordinamentio di professori. Ci saranno manifestanti anche della Basilicata. C’è chi come Piero Bernocchi, leader dei Cobas, avverte che anche se dovesse essere approvata la riforma, ci sarà uno scontro permanente da settembre in poi, una guerriglia non violenta ma pervasiva e diffusa che riguarderà ogni istituto, ogni collegio dei docenti e ogni consiglio di istituto.
Martedì 7 luglio 2015