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Corecom preoccupato da elementi nocivi quali diffusione di falsi profili, adescamenti a scopo di truffa e mode dannose che trovano nei social un ottimo conduttore
«Sono in continuo aumento i fenomeni degli adescamenti sui social network da parte di organizzazioni criminali, che attraverso falsi profili mettono a repentaglio la vita privata e pubblica di ciascuno di noi, attraverso ricatti e minacce per cui si impone una forte campagna di sensibilizzazione e di informazione da parte delle Istituzioni per aiutare gli utenti, ed in particolare i minori che sono sempre più a rischio tra le trappole della rete».È quanto ha dichiarato Gianluigi Laguardia, componente del Corecom, che ha segnalato stamane al compartimento della polizia postale di Basilicata la presenza su facebook e skype di profili di presunte giovani ragazze ed anche di falsi personaggi pubblici che utilizzando foto sconce tentano di intrappolare gli utenti nella rete. «Purtroppo, nonostante i continui aumenti delle denunce e segnalazioni da parte dei cittadini alle Procure e alla polizia postale - ha continuato - assistiamo inermi ai tempi lunghi ed incerti della giustizia, per cui si renderà necessaria anche una seria riforma legislativa per limitare l’accesso alla rete attraverso monitoraggi e controlli sicuri che potrebbero rappresentare deterrenti necessari per stroncare gli intenti dei criminali e di tali vili fenomeni». A parere di Laguardia, inoltre, «si impone da parte del Ministero degli Interni, attraverso la sinergia con le Questure e Prefetture, anche un aumento degli organici della Polizia postale, per intensificare i controlli sulla rete e garantire la tutela e la sicurezza di ciascuno di noi. La denuncia alla polizia postale rimane comunque un atto dovuto sotto l’aspetto civico da parte di ciascuno di noi, anche se non sempre efficace di fronte alla burocrazia delle indagini, con i criminali che ricattano, invece, velocemente gli utenti causandone seri rischi per la loro incolumità e per cui dobbiamo allertarci tutti noi». «Come già avviato nelle scorse settimane, con incontri nelle scuole, bandi ed altre iniziative – ha concluso il componente del Corecom - chiederò nella riunione del prossimo Comitato di intensificare e programmare unitamente a tutti gli organi di informazione radio/tv e quotidiani di Basilicata una forte campagna di sensibilizzazione, per informare i cittadini sui comportamenti da adottare di fronte a tali spiacevoli episodi, attraverso il coinvolgimento di esperti del settore». Lo stesso Laguardia, la scorsa settimana, aveva scoperto su facebook e segnalato alle autorità di competenza un falso profilo dell’ex presidente della Camera di Commercio di Potenza, Pasquale Lamorte, in cui apparivano fotomontaggi imbarazzanti.
«C’è stata la volta del neknominate, delle grandi bevute dal collo della bottiglia fino a perdere i sensi e fare cose folli, del catnominate, del condividere versi di Catullo, del postare foto profilo di se stessi da bambini, del postare selfie con il volto deturpato con il nastro adesivo. Con l’estate 2015, il mondo social lancia una nuova pericolosa moda, che viaggia soprattutto su instagram, il social più frequentato dagli adoloscenti, la sfida della clavicola». Così la presidente del Corecom della Basilicata e delegato minori e nuovi media del coordinamento nazionale dei CoReCom, Giuditta Lamorte. «Il nuovo preoccupante andamento dei social media – sottolinea Giuditta Lamorte - è una sfida di fitness con circa 60.000 tra post e su Instagrammate dedicate al #pontebikini, al #divariocoscia, alla #sfidaombelico e ora alla #sfidaclavicola. L'idea degli hashtag e dei post è di mostrare come sei magro, con foto che enfatizzano la magrezza esasperata. Questo genere di post – continua la Presidente del Corecom - diventa fonte di incoraggiamento al perseguimento di regimi alimentari esasperati e l’allarme da parte degli esperti di disturbi alimentari è che queste, cosiddette, sfide inducano, in particolare i giovanissimi, su sentieri alimentari potenzialmente mortali. È opportuno che i genitori, gli educatori abbiano un dialogo aperto con le nuove generazioni l'isolamento, l'esercizio fisico compulsivo, sono tra i segnali d’allarme da non sottovalutare».«Il fine e l’obiettivo delle continue campagne sociali ed incontri di sensibilizzazione – dichiara Giuditta Lamorte - che porto avanti ormai da anni sul territorio regionale e nazionale, con la Polizia Postale e gli psicologi, nelle scuole e nei centri di aggregazione dei ragazzi, tra gli adolescenti e con i genitori, prima a livello associativo, ora come Delegato minori e nuovi media del coordinamento nazionale dei CoReCom, hanno il fine di rendere consapevoli gli educatori ed i ragazzi delle potenzialità della rete, ma anche delle potenzialità lesive che la rete nasconde e non solo a livello giuridico, ma anche sociologico, psicologico e, come vediamo con questa nuova tendenza, anche a livello alimentare».«I nuovi strumenti di comunicazione – conclude Giuditta Lamorte - favorendo la velocità di conoscenza della notizia, rendono virale qualunque notizia sugli stessi venga condivisa e diffusa».
Lunedì 6 luglio 2015