rapporto ecomafia

La Basilicata è 15/a nella triste

classifica dell'illegalità ambientale

In Italia 29.293 reati accertati per un giro d’affari pari a 22 miliardi di euro. In Basilicata 134 le infrazioni nel settore dei rifiuti e 251 nel settore del cemento

Diapositiva diffusa da Legambiente, relativa al rapporto ecomafia 2014
Diapositiva diffusa da Legambiente, relativa al rapporto ecomafia 2014

La buona notizia diffusa da Legambiente è che «Dopo 21 anni di battaglie, la legge n. 68 del 22 maggio 2015, ha introdotto i delitti contro l’ambiente nel Codice Penale. Questa edizione 2015 del rapporto Ecomafia, realizzato col contributo di Cobat, ed edito dalla casa editrice Marotta e Cafiero, non può che aprirsi quindi con un grido di gioia e con la speranza che questo 2015 sia uno spartiacque, l’anno in cui le ecomafie e l’ecocriminalità cominceranno ad essere contrastati con gli strumenti repressivi adeguati». «Quella del 2015 è una data straordinaria - ha dichiarato la direttrice nazionale di Legambiente Rossella Muroni -, l’anno della legge che introduce finalmente nel codice penale uno specifico Titolo dedicato ai delitti contro l’ambiente, che punisce chi vuole fare profitti a danno della salute collettiva e degli ecosistemi. Uno strumento fondamentale per combattere anche quella zona grigia, dove impera la corruzione che è diventata il principale nemico dell’ambiente a causa delle troppe amministrazioni colluse, degli appalti pilotati, degli amministratori disonesti e della gestione delle emergenze che consentono di aggirare regole e appalti trasparenti. La corruzione può servire per ottenere un determinato provvedimento o più semplicemente per far voltare dall’altra parte l’occhio vigile del funzionario, l’ultimo e traballante anello di una lunga catena di legalità. C’è bisogno allora dell’applicazione della legge sugli ecoreati – ha concluso Rossella Muroni –, ma anche di un complessivo cambio di passo, verso un paradigma economico più giusto e in grado di sollecitare nuova fiducia, partecipazione e trasparenza, perché non ci si rassegni a pensare al malaffare come a un male senza rimedi».

Per quanto riguada il 2014, invece, l'anno ha registrato un bilancio davvero pesante: 29.293 reati accertati, circa 80 al giorno, poco meno di 4 ogni ora, per un fatturato criminale che è cresciuto di 7 miliardi rispetto all’anno precedente raggiungendo la ragguardevole cifra di 22 miliardi, cui ha contribuito in maniera eclatante il settore dell’agroalimentare, con un fatturato che ha superato i 4,3 miliardi di euro.

Crescono i reati nel ciclo dei rifiuti (+ 26%) e le inchieste sul traffico organizzato di rifiuti (art. 260 Dlgs 152/2006), che arrivano addirittura a 35. Aumentano anche gli illeciti nel ciclo del cemento: 5.750 reati (+4,3%), realizzati soprattutto in Campania e poi in Calabria, Puglia e Lazio.

I numeri della Basilicata. Nel settore dei rifiuti sono state accertate 134 infrazioni, di cui 74 in Provincia di Potenza e 60 in provincia di Matera, con 122 denunce e 47 sequestri. Sono invece 251 le infrazioni nel ciclo del cemento (185 in Provincia di Potenza e 66 in provincia di Matera), che hanno portato complessivamente a 195 denunce, 1 arresto e 27 sequestri.

la classifica regionale dell’illegalità ambientale nel 2014

regione

infrazioni accertate

% su totale nazionale

denunce

arresti

sequestri

1

Puglia ↑

4.499

15,4%

4.159

5

2.469

2

Sicilia =

3.797

13%

2.769

13

667

3

Campania ↓

3.725

12,7%

3.636

37

1.202

4

Calabria =

2.715

9,3%

2.168

16

789

5

Lazio =

2.255

7,7%

2.022

6

540

6

Sardegna ↑

1.869

6,4%

3.903

20

472

7

Toscana ↓

1.695

5,8%

1.726

8

397

8

Liguria =

1.526

5,2%

1.704

8

217

9

Veneto ↑

965

3,3%

1.048

3

302

10

Lombardia ↓

941

3,2%

1.019

10

364

11

Marche ↑

767

2,6%

813

1

263

12

Emilia Romagna ↓

743

2,5%

832

4

166

13

Abruzzo =

742

2,5%

718

2

175

14

Umbria ↑

670

2,3%

586

0

118

15

Basilicata ↓

602

2,1%

426

1

114

16

Friuli V. Giulia ↑

507

1,7%

533

0

197

17

Piemonte ↓

469

1,6%

631

2

106

18

Trentino A. Adige =

412

1,4%

325

3

66

19

Molise =

349

1,2%

254

0

113

20

Valle d’Aosta =

45

0,2%

60

0

14

TOTALE

29.293

100%

29.332

139

8.751

Fonte: elaborazione Legambiente su dati forze dell’ordine, Capitanerie di porto e polizie provinciali (2014)

Il rapporto Ecomafia è stato realizzato, come ogni anno, grazie al contributo delle forze dell’ordine: L’Arma dei carabinieri, il Corpo forestale dello Stato e delle regioni e delle province a statuto speciale, la Guardia di finanza, la Polizia di Stato, le Capitanerie di porto, l’Ufficio antifrode dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, le Polizie provinciali, la Direzione Investigativa Antimafia, la Direzione nazionale antimafia.

BASILICATA: i numeri del 2014

L’illegalità nel ciclo dei rifiuti in Basilicata. I dati suddivisi per forze dell’ordine
  Comando tutela ambiente – Carabinieri Guardia di finanza Capitanerie di porto Corpo forestale dello Stato Polizia di Stato Polizia provinciale Totale
Infrazioni accertate 13 6 0 115 0 0 134
Denunce 16 6 0 100 0 0 122
Arresti 0 0 0 0 0 0 0
Sequestri 1 6 0 40 0 0 47

La classifica provinciale dell’illegalità nel ciclo dei rifiuti in Basilicata
  Provincia Infrazioni accertate % sul totale nazionale Denunce Arresti Sequestri 
1 Potenza = 74 1% 78 0 26
2 Matera = 60 0,8% 44 0 21
  Totale 134 1,8% 122 0 47

L’illegalità nel ciclo del cemento in Basilicata. I dati suddivisi per forze dell’ordine
  Comando tutela ambiente – Carabinieri Guardia di finanza Capitanerie di porto Corpo forestale dello Stato Polizia di Stato Polizia provinciale Totale
Infrazioni accertate 1 2 0 248 0 0 251
Denunce 0 7 0 188 0 0 195
Arresti 0 0 0 1 0 0 1
Sequestri 1 2 0 24 0 0 27

 

La classifica provinciale dell’illegalità nel ciclo del cemento in Basilicata

  Provincia Infrazioni accertate % sul totale nazionale Denunce Arresti Sequestri
1 Potenza = 185 3,2% 145 1 24
2 Matera = 66 1,1% 50 1 3
  Totale 251 4,4% 195 2

27

Se si confrontano i dati del numero di infrazioni in materia ambienatale, in termini assoluti in Basilicata vi è stato un calo. Infatti nel 2012 erano 952; nel 2013 erano 821 e nel 2015 sono state 602 (accertate), valse il 15° posto. Solo in 

Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Molise e Valle d’Aosta ne sono state riscontrate di meno. 

Degna di menzione l'indagine Black land. I rifiuti dopo un giro tra Campania e Puglia, venivano smaltiti in aree agricole della Provincia di Potenza, nella fattispecie in località Pian di Zucchero dove la Guardia di finanza scoprì nel febbraio scorso 35 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi.

Venerdì 3 luglio 2015