Potenza | operazione pegaso

Udienza preliminare fissata il

prossimo 15 di settembre, a Potenza

L'operazione aveva condotto all'arresto di 23 persone, tra cui l’ex presidente del Consiglio Comunale di Cerignola, Natale Curiello

di Ferdinando Moliterni

Operazione Pegaso
Operazione Pegaso

POTENZA - I numeri parlano di 23 imputati, 22 parti lese ed un quantitativo imprecisato di auto rubate, taroccate e rivendute a ignari acquirenti. È stata fissata per il prossimo 15 settembre, l'udienza preliminare, davanti al gup di Potenza Luigi Spina, del processo collegato all'«operazione Pegaso». L’accusa, sostenuta dal pm Vincenzo Lanni, sostiene di aver smascherato un'organizzazione criminale che operava su scala interregionale. Le 23 ordinanze di custodia cautelare in carcere e di arresti domiciliari emesse dal gip di Melfi, Amerigo Palma, su richiesta del pm della procura della Repubblica di Melfi, Renato Arminio, erano state eseguite il 6 giugno 2013. L'operazione, condotta in maniera sinergica dagli investigatori della squadra mobile e della polizia stradale di Potenza, sotto la direzione della procura di Melfi, aveva fatto emergere l'esistenza di un'organizzazione malavitosa, dedita a mettere in atto, con una sequenza continua e sistematica, azioni criminose. In special modo delitti contro il patrimonio ed in particolare furti, ricettazione e riciclaggio di veicoli di provenienza illecita mediante il cambio dei dati identificativi e di immatricolazione con quelli di veicoli incidentati. Tutto questo sarebbe stato possibile  grazie alla presenza e alla partecipazione, diretta e contemporanea, di più persone ed alla predisposizione anticipata ed all’impiego di locali, mezzi e strumenti idonei per la realizzazione delle singole azioni delittuose, nell’ambito di un consolidato quanto efficace «protocollo criminoso», costituito dalle seguenti distinte ma interdipendenti fasi operative.

A 17 delle 23 persone citate a giudizio viene contestata l’associazione a delinquiere. Per gli altri sei ci sono contestazioni che vanno dalla ricettazione, al furto, al possesso di arnesi da scasso, alla soppressione di atti, al favoreggiamento. Sulle 22 vittime individuate dalla Procura 14 sono lucane. I mezzi taroccati sarrebero stati rivenduti anche ad Avigliano, Rapolla, Tricarico, Potenza, Satriano di Lucania, Rionero, Melfi, Lavello e San Fele. 

Falsità in atti: individuazione ed acquisizione dei veicoli da rottamare, generalmente Van, dismessi da flotte aziendali di società pubbliche e private, al fine di ottenere i documenti di immatricolazione e circolazione degli stessi; presentazione delle denunce di smarrimento di tali documenti presso le Autorità di Pubblica Sicurezza, necessarie per ottenere il rilascio dei duplicati da parte della Motorizzazione Civile, senza l'indicazione «autocarro», con conseguente nuova immatricolazione dei veicoli interessati.

Furto di veicoli e possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli

Ricettazione e riciclaggio di veicoli nonchè soppressione e distruzione di atti veri: i veicoli rubati venivano «ripuliti», mediante lo smontaggio dei propulsori e delle parti meccaniche e di carrozzeria ovvero la cancellazione e/o la sostituzione dei dati identificativi e di immatricolazione impressi dalle case costruttrici; soppressione/distruzione delle targhe e dei documenti di immatricolazione rilasciati dalle Direzione Trasporti Terrestri del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; vendita, come ricambi, delle parti meccaniche e di carrozzeria ovvero assemblaggio dei veicoli «clonati», ed equipaggiamento degli stessi anche con nuovi documenti di immatricolazione e di circolazione ottenuti presso i Dipartimenti Trasporti Terrestri del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ottenuti previa presentazione di false denunce di smarrimento degli atti originari.

Truffe aggravate: individuazione sul territorio delle concessionarie di auto, non legate alle case costruttrici dei veicoli interessati, per l'immissione e la vendita degli stessi nel circuito legale della compra-vendita delle auto usate; presentazione di false denunce di smarrimento dei documenti di immatricolazione presso Autorità di Pubblica Sicurezza e Stazioni dei Carabinieri sedenti sul territorio; vendita dei veicoli «taroccati» a terzi ignari, previo corrispettivo di denaro contante, ovvero di mezzi da permutare.

Giovedì 25 giugno 2015