Piani di sviluppo industriale
Tra le ditte che avrebbero potuto beneficiare dei contributi, anche la Orienta del Consigliere Regionale Benedetto
di Ferdinando Moliterni
L'anno scorso, a luglio, la giunta regionale stanziò 15 milioni di contributi ai piani di sviluppi industriale, ma dalla pubblicazione delle delibere di ieri si apprende che il 29 Maggio li ha revocati. Si tratta di soldi che dovevano finanziare tre opere, ovvero quella della Nep a Senise, quella di Bng a Ferrandina e quella della Orienta a Pisticci.
Il progetto della Nep Italy Srl di Tito prevedeva un impianto per il recupero di rifiuti non pericolosi, la produzione di combustibile solido secondario per centrali a biomasse, la valorizzazione dei rifiuti da raccolta differenziata e il recupero degli inerti. Per un totale di 53 posti di lavori, di cui 22 sarebbero stati quelli della fallita Mecom. La Regione aveva approvato per la Nep un contributo, in conto capitale, di circa 8 milioni e 400 mila euro, a fronte di un investimento agevolabile pari al doppio. Ma il contratto non è stato mai stipulato, perché non sono mai stati depositati documenti quali: il titolo di proprietà del lotto dove realizzare l’impianto, le autorizzazioni ambientali e il via libera ad un mutuo che coprisse almeno 3 milioni e 300 mila euro. Sorte abbastanza analoga per la Bng srl del gruppo Iula di Ferrandina.
Tra i progetti per i quali erano state stanziate le risorse economiche figura anche il nuovo stabilimento per la realizzazione di tapparelle orientabili, sistemi di schermatura solare per l’edilizia e componenti per infissi in alluminio della Orienta di Pisticci, società unipersonale del consigliere regionale, di Centro Democratico, Nicola Benedetto. La Orienta aveva ricevuto sulla carta un finanziamento di circa 4 milioni e 450 mila euro, per un investimento complessivo pari al doppio. La documentazione necessaria per svincolare l'erogazione dei fondi consisteva nell'accertamento della concessione di un mutuo bancario a garanzia dell’investimento e dell’acquisizione di un lotto dove costruire l’impianto. Il primo termine per presentare la documentazione era stato fissato al 31 dicembre 2014. Poi prorogato, su richiesta della ditta, al 21 marzo. Ancora ulteriormente prorogato di 30 giorni, su nuova richiesta della ditta presentata il 23 marzo. Si arriva così al 20 aprile, giorno in cui la Regione comunica l’avvio del procedimento di decadenza dai benefici.
Nonostante ciò il 21 Maggio Benedetto aveva chiesto una ulteriore proroga di 60 giorni, e comunque senza produrre la documentazione richiesta e senza fornire motivazioni adeguate a supporto della stessa, secondo quanto sostenuto dalla Giunta regionale.
Allo stato dei fatti tutti questi contributi risultano essere stati revocati
Mercoledì 10 giugno 2015