Deposito nazionale rifiuti nucleari
La Basilicata rischia nuovamente l'assegnazione. Ci sarà uno Scanzano bis?
Il 16 giugno è la data di scadenza, fissata dai ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente, entro il quale la Società gestione impianti nucleari (Sogin), che svolge attività di decommissioning di centrali nucleari e di gestione di rifiuti radioattivi, e l’Istituto superiore per la protezione ambientale (Ispra), dovranno fornire gli ultimi approfondimenti tecnici richiesti dai due dicasteri, in merito al tema dell'individuazione di aree idonee per deposito scorie nucleari. Una prima documentazione, mai resa pubblica, era stata già fornita a inizio anno. In Italia al momento non esiste un deposito nazionale. Dopo il 16 giugno il ministero dell'Ambiente renderà pubblica la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi), dalla quale si potrà apprendere quali sono i luoghi potenzialmente idonei. La lista è importante perchè è tra le località che verranno ufficialmente indicate che verrà selezionato il sito che ospiterà il deposito nazionale. La Basilicata sembra essere stata inclusa tra le aree adatte, insieme a Puglia, Lazio, Toscana, Veneto e Marche. Già nel 2003 venne individuato Scanzano Jonico come il luogo più idoneo per la realizzazione del deposito nazionale. Ma in seguito alla grande mobilitazione locale che si oppose alla scelta il progetto non è stato mai avviato.
Perchè la Basilicata?
Basandosi sulle linee guida consegnate da Ispra a Sogin, e quindi andando per esclusione, la Basilicata risulta avere un sito idoneo. Infatti non vengono ammesse le aree vulcaniche, attive o quiescenti; le località oltre 700 metri sul livello del mare o ad una distanza inferiore a 5 chilometri dalla costa; le aree a sismicità elevata, a rischio frane o inondazioni e le “fasce fluviali”, dove c’è una pendenza maggiore del 10%. Escluse ovviamente anche le aree naturali protette, quelle che non siano ad adeguata distanza dai centri abitati e quelle a distanza inferiore di un chilometro da autostrade, strade extraurbane e ferrovie.
Mercoledì 10 giugno 2015