CRONACA GIUDIZIARIA
Il processo coinvolge 222 indagati, più di 150 avvocati, 4 Istituti privati della regione
POTENZA - Sono quattro gli Istituti scolastici privati lucani coinvolti nell'inchiesta sui «diplomi facili», della quale ieri, nell'aula Ferrara del Tribunale di Potenza, si è svolta l'udienza preliminare davanti al gup Amerigo Palma. Il pm Annagloria Piccinini ha chiesto il rinvio a giudizio dei 222 indagati a vario titolo per associazione a delinquere, falso, corruzione e truffa. L'udienza è stata rinviata al 28 settembre. Gli istituti scolastici privati sono: il «Pagano» e il «Besta» di Scanzano, il «Pitagora» di Potenza ed il «Falcone» di Viggianello. L'inchiesta venne avviata dal Pm Piccinini nel 2010, come conseguenza di una segnalazione fatta da un'ispettore della Pubblica Istruzione. I fatti, invece, risalgono al periodo che va dal 2006 al 2011. La Procura di Potenza ipotizza l'esistenza di un sistema illecito finalizzato al falso, creato per permettere agli studenti di sostenere e superare l'esame di Stato, negli istituiti privati prima citati, senza frequentare le lezioni. Il personale scolastico solo in un secondo momento, ed in maniera completamente autonoma dal reale numero delle presenze degli alunni, provvedevano a compilare i registri di classe, relativamente alle presenze e assenze, in modo tale che non fosse pregiudicata l'ammissione agli esami per numero di assenze. Ad 85 dei 222 indagati viene contestato il reato di associazione a delinquere in numero superiore a dieci allo scopo di commettere delitti contro la fede pubblica e la pubblica amministrazione. Sono 80 docenti e 5 dirigenti. I dirigenti scolastici sono considerati i promotori dell'organizzazione. Nello specifico sono:
Angelo Scaringi, l'allora presidente della società cooperativa scuola nazionale, gestore degli istituti paritari «Tecnico per il turismo Mario Pagano» «Tecnico commerciale Besta» di Scanzano e «Istituto tecnico per geometri e commerciale Pitagora» di Potenza
Massimo Branca, amministatore unico della Cedifor Srl e gestore dell'«Istituto tecnico per geometri Falcone e Borsellino» di Viggianello
Prospero Massari, direttore amministrativo e direttore tecnico degli istituti «Tecnico per il turismo Mario Pagano» e «Tecnico commerciale Besta» di Scanzano Jonico
Filomena Lucca, dirigente scolastico dell'«Istituto tecnico per geometri Pitagora» di Potenza
Mattia Dideco, dirigente scolastico dell'«Istituto tecnico per geometri Falcone e Borsellino» di Viggianello
C'era anche un sesto nome, ed era quello del deceduto dirigente scolastico del Pagano e del Besta di Scanzano Jonico.
L'associazione a delinquere contestata deriva dal fatto che, secondo l'accusa, sia i dirigenti che i professori sapevano dal principio dell'anno scolastico che avrebbero commesso sistematicamente, durante l'anno, un numero indeterminato di delitti di falso. Ciò in base ad un accordo generale e continuativo. Insomma tutti sapevano che gli studenti non avrebbero nè seguito le lezioni nè svolto i compiti, ma che comunque alla fine dell'anno scolastico sarebbe stata attestata una frequenza tale da poter consentire l'ammissione agli esami da interni ed avere agevolazioni al conseguimento del diploma. Diploma che veniva consegnato solo sulla base delle tasse di iscrizione agli Istituti. Inoltre questo sistema criminoso era riuscito così tanto ad essere soddisfacentemente efficace da attrarre anche studenti di altre regioni. Sembra ci siano studenti provenienti addirittura da regioni del nord come il Friuli, il Trentino Alto Adige, che comunque risultavano presenti in aula.
Mercoledì 10 giugno 2015