di Ferdinando Moliterni
POTENZA - Il decreto Enti locali approvato giovedì dal Consiglio dei ministri non contiene il tanto sperato, dall'amministrazione locale, spalma debiti in cinque anni. Rimane in vigore la norma che prevede di raggiungere l'equilibrio di bilancio in tre anni. Però la buona notizia è che il decreto contiene una riduzione della sanzione per lo sforamento del patto di stabilità. L'ipotesi di bilancio redatta dal Comune, approvata a Maggio, invece era stata formulata proprio considerando la possibile dilazione temporale, e confidando nel sostegno economico della Regione Basilicata. L'equazione fatta dai politici lucani era alquanto semplice e tutt'altro che geniale. 42 milioni di euro di debito del Comune di Potenza = 42 milioni di euro che la Regione avrebbe dovuto versare in cinque anni nelle casse comunali del capoluogo. La classe dirigente potentina ritorna bruscamente alla realtà, dopo settimane di polemiche inutili sulla festa patronale, sulle scritte anonime e offensive comparse in città indirizzate al sindaco. Proprio il sindaco come prima reazione subito nuovamente annuncia probabili dimissioni. È stato il suo ricorrente tormentone che ciclicamente, a vederlo oggi, sembra quasi con razionalizzata programmazione, durante tutto quest'anno, De Luca ha cantanto ai microfoni della stampa locale. Annuncio che non ha mai avuto conseguenze dirette reali. Mentre adesso la cosa ha una sua concretezza, e il sindaco ricorda il bambino che gridava a lupo a lupo per gioco, ma che poi si ritrovò un lupo vero davanti. A De Luca non si possono contestare responsabilità dirette su un disavanzo comunale, certamente accumulato negli anni delle gestioni precedenti. Però una gestione politica del consiglio alquanto confusa si. Del resto i suoi più accaniti oppositori sono stati gli stessi appartenenti a quel partito, Fratelli d'Italia, i quali lo avevano sostenuto alle elezioni. Il sindaco oggi si lamenta che la mancata norma nel decreto Enti locali sia dovuta alle fratture interne al Pd nazionale, ma la scorsa estate fu proprio grazie alle fratture interne al Pd locale, che riuscì ad essere eletto, rendendosi protagonista di un ballottaggio clamoroso. A De Luca il Pd dà e il Pd toglie, ma non era un candidato del centrodestra?
L'attuale bilancio cittadino è inammissibile, come già dichiarato dal Viminale, ed ora il Comune ha all'incirca sessanta giorni per redigere una nuova ipotesi contabile e sondare nuovamente le disponibilità economiche della Regione Basilicata. In ogni caso questo non è il momento delle polemiche, in quanto saranno davvero giorni decisivi per il futuro del capoluogo. Si spera che qualche idea i consiglieri comunali l'avessero già, pur avendo approvato in precedenza una previsione di riequilibrio del bilancio giuridicamente imperfetta. Se non dovesse essere approvato entro il termine stabilito dal Ministero dell'Interno, un nuovo piano di rientro, il comune di Potenza verrà commissariato. Gli unici dati certi sui quali ci può basare sono i 42 milioni di euro di debito, i circa 9 milioni abbonati dal governo con la diminuizione della multa per sforamento patto di stabilità, e gli attualmente 11 milioni di euro garantiti dalla Regione in due anni.
Sabato 13 giugno 2015
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