Redazione Online
POTENZA - Da ieri sera sono ufficiali i licenziamenti di 37 degli 85 lavoratori della Facility, la ditta che gestiva le pulizie del Comune di Potenza. Anche a chi è stato confermato il posto di lavoro, però, le cose non vanno molto meglio. Si parla un totale di ore lavorative settimanali che va dalle 15 alle 20, con la riduzione dello stipendio che ciò comporta. I licenziamenti della Facility vanno ad aggiungersi a quelli dei lavoratori della Ariete, che pulivano le scale mobili. Rosalba Guglielmi, coordinatrice regionale dell’Unione sindacale di base, sostiene che «prima di tagliare i servizi, (giunta comunale e sindaco, ndr) avrebbero dovuto abbattere i costi degli stessi, avendo prima loro chiari quali fossero le cifre realmente necessarie. Avevamo anche suggerito la gestione in house dei servizi, dando ricorso al parere preventivo presso la Corte dei Conti. Intanto si è proceduto al licenziamento di 37 unità e alla riduzione del 40% dell’orario di lavoro per il restante personale di Facility, al licenziamento dei lavoratori addetti agli impianti di risalita ed è previsto il licenziamento di un quarantina di autisti. Bisogna attaccare il guadagno di chi fa l’imprenditore con i soldi pubblici». Intanto dal comune giunge la notizia che anche tagliando al massimo mense, bus e servizi vari l’amministrazione comunale può recuperare solo 4 milioni di euro. La scelta di questi ulteriori tagli appare difficile, se si considera che il bilancio prevede già un taglio di 25 milioni di euro. Come spesso è accaduto l’unica soluzione rimane quella dei fondi del petrolio. Tecnici e politici sono a lavoro per capire i margini d’intervento. La questione riguarda i tempi. Il ministero dell’Interno ha concesso a partire dal 10 giugno, sessanta giorni per fornire chiarimenti in merito al bilancio riequilibrato rapportato ad un piano triennale. L’assegnazione dei fondi delle royalty dovrà essere approvata, prima dalla giunta regionale e poi dalla corte dei conti, obbligatoriamente entro quella data. Resta il fatto che comunque bisogna giustificare la possibilità di utilizzare quei soldi che sono da distinare a misure a favore della coesione e dello sviluppo.
Da Roma arrivano buone notizie per la Firema. Ci sarebbero tre offerte presentate per rilevare il gruppo Firema, una delle quali, che proviene da un gruppo internazionale, appare la più strutturata. Firema ha stabilimenti a Tito, Caserta, Spello e Milano, con 502 dipendenti, di cui 77 lavorano in Basilicata. L'incontro, avvenuto oggi a Roma al ministero dello Sviluppo economico, tra Fiom, Fim, Uilm e i rappresentanti delle quattro fabbriche, lascia aperte le speranze di evitare il fallimento. Adesso bisognerà esaminare le proposte. Il 23 giugno è previsto un nuovo incontro.
Martedì 16 giugno 2015
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