Redazione Online
Anche la Basilicata partecipa alle proteste che in tutta Italia si sono sollevate contro la riforma della scuola. Fortemente criticato il ddl conosciuto come «La buona scuola». A parte la grande percentuale di docenti che ha deciso di manifestare, stupisce come a livello nazionale ci sia una buona coesione, nel condividere le ragioni della protesta, tra i vari sindacati di categoria, COBAS e di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, ed anche di tante RSU, comitati e strutture studentesche e di genitori. Ieri mattina diversi sindacati hanno messo in atto un presidio, a Potenza, davanti la sede dell'Ufficio scolastico regionale. Così come hanno protestato anche i docenti dell'Ipssct di Lauria, scuola a indirizzo sanitario e commerciale, indicendo lo sciopero degli scrutini. I docenti dell'istituto scolastico lauriota già il 5 maggio si erano resi protagonisti di una grande mobilitazione. In generale non accenna a diminuire la contrarietà, di buona parte del mondo scolastico, verso una riforma della scuola ritenuta penalizzante e sbagliata sotto vari aspetti. Le proteste si concentrano principalmente sull'aumento del potere dei direttori regionali e del dirigente scolastico, che secondo i sindacati dà troppa libertà a tali figure, mettendole nella condizione di assumere, licenziare, premiare, punire, stabilire criteri di valutazione e graduatorie in totale libertà discrezionale. Ciò come effetto diretto genererebbe anche una sorta di ordine gerarchico per il quale si andrebbero a creare i presupposti di sudditanza del personale scolastico. Non viene ritenuta giusta neanche l'equiparazione della scuola pubblica a quella privata, con le conseguenze che ciò comporterebbe sul piano della distribuzione dei fondi pubblici alle scuole private.
Va ricordato che, il 9 giugno, la commissione Affari Costituzionali del Senato, con 10 voti contrari e 10 a favore, aveva dichiarato incostituzionale il ddl di legge
Sabato 13 giugno 2015
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