Redazione Online
MELFI - Mattero Renzi domani visiterà lo stabilimento automobilistico Sata di Melfi. Prima di lui altri tre presidenti del Consiglio lo avevano fatto. Carlo Azeglio Ciampi nel settembre del 1993, Silvio Berlusconi nell'ottobre dell'anno successivo e Mario Monti nel dicembre del 2012. Il suo arrivo, a bordo di un elicottero, è previsto in mattinata intorno alle 9 e dovrebbe svolgersi nel breve arco di un'ora, inoltre potrebbe non esserci nessun incontro con la stampa. A parte la presenza pressocchè certa dell'amministratore delegato FCA Sergio Marchionne, dovrebbero presenziare alla visita anche il presidente dell'azienda automobilistica torinese, John Elkann, il sindaco di Melfi, Livio Valvano e il presidente della Regione, Marcello Pittella. Renzi che tempo fa aveva annunciato di volersi recare a Melfi per «guardare in faccia i neoassunti» non ha mai nascosto una certa affinità di pensiero con Marchionne, e sarà una pura casualità, però in pratica l'attuale presidente del Consiglio sembra aver deciso di evitare l'assemblea annuale di Confindustria che si terrà domani all'Expo di Milano. Forse pura casualità, e forse non ha senso far notare come il manager Marchionne abbia in passato portato l'impresa di cui è amministratore delegato fuori da Confindustria. Da più parti in Basilicata sono stati avanzati timori sul fatto che quella di Renzi si trasformi in una semplice passerella elettorale. Ultimata la visita a Melfi, il capo del Governo volerà in Sardegna, destinazione Olbia, per inaugurare il nuovo ospedale Mater Olbia, ex San Raffaele, su cui ha investito la Qatar Foundation. A parte questo la visita di domani potrebbe rappresentare un buono spunto per fare un oggettivo punto della situazione sullo stabilimento automobilistico lucano. Inoltre domani potrebbe essere l'occasione per ascoltare l'annuncio di Marchionne della stabilizzazione dei 500 operai assunti, negli scorsi mesi, con contratto interinale e forse anche di possibili future assunzioni in estate. Queste ultime potrebbero essere numericamente pari al numero dei lavoratori dello stabilimento di Cassino prestati a Melfi dopo il lungo periodo di cassa integrazione. Ciò avverrebbe in virtù della produzione Alfa Romeo. Con la «Giulia», l'ultimo prodotto del gruppo, Marchionne potrebbe rivitalizzare lo stabilimento laziale e aprire ad ulteriori assunzioni in Basilicata. Per il momento Fiom e Cgil, approfittando della visita del presidente del Consiglio, cercano di portare l'attenzione sulle condizioni contrattuali e lavorative dei nuovi assunti e chiedono un confronto tra le parti. «Renzi va a Melfi, ma non in Basilicata, e dimostra poco rispetto per le istituzioni, per le parti sociali e più in generale per i lucani: parla con Marchionne ma non con la comunità». Così il segretario lucano della Cgil, Angelo Summa. Nella visione della Cgil lo stabilimento di Melfi non può e non deve essere considerato come entità autonoma e distaccata dal territorio regionale, e Renzi dovrebbe mostrare un'attenzione reale non solo per lo stabilimento in questione, ma per tutta la regione. Aggiunge Summa che: «Sarebbe opportuno un confronto con i sindacati, perché allo stato attuale la visita ci appare più come uno spot elettorale», annunciando che la Cgil organizzerà oggi attività di volantinaggio e informazione, nominate «fuori dai cancelli per far entrare i diritti», mentre non sono previste iniziative per domani.
Mercoledì 27 maggio 2015
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