Chiaromonte | pediatria

Il direttore Sanitario Asp interviene

sull’Attività di Pediatria-Neonatologia

Inviata una nota al sindaco di Chiaromonte, al Presidente della Giunta Regionale, e all’Assessore Regionale alle Politiche della Persona

di a cura di Ferdinando Moliterni

Dr. Massimo De Fino
Dr. Massimo De Fino

Il Direttore Sanitario dell’ASP di Potenza, Dr. Massimo De Fino, in una nota inviata al sindaco di Chiaromonte, Valentina Viola, al Presidente della Giunta Regionale, Marcello Pittella e all’Assessore Regionale alle Politiche della Persona, Flavia Franconi, chiarisce quanto accaduto in relazione alla vicenda dei Pediatri assegnati alla UOC di Pediatria-Neonatologia del PSA di Lagonegro.

«A partire dall’11 novembre 2015, data di entrata in vigore dell’Atto Aziendale, la struttura complessa Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia Territoriale –scrive De Fino nella nota – risultava tra quelle soppresse e pertanto si necessitava ricollocare i due Pediatri in un'altra Unità Operativa Complessa. Nel contempo il Direttore della UOC di Pediatria- Neonatologia del PSA di Lagonegro comunicava che con l’organico presente in Struttura gli risultava impossibile garantire i turni di servizio rispetto alle normative europea e nazionale. Pertanto, i due Pediatri venivano assegnati alla UOC di Lagonegro, fino a nuova organizzazione, al fine di dare maggiore garanzia assistenziale e favorire una più organica turnazione del personale medico, avvicinando così, per quanto possibile con le risorse ad oggi disponibili, la turistica a quanto previsto dalla normativa. Il Direttore della UOC di Lagonegro viene comunque anche invitato a garantire un minimo di attività territoriale anche con calenderizzazione diversa degli ambulatori». La nota del Dr. De Fino fa riferimento anche alla Conferenza unificata Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 che ha sancito accordo sul documento le «Linee di indirizzo per la promozione e dil miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo» che per le UU. OO. di I Livello (500-1000 parti annui) ha previsto, tra gli altri anche i seguenti standard:

- Di garantire assistenza con personale ostetrico e ginecologico h 24 assicurando inoltre il supporto di pronta disponibilità integrativa notturna e festiva di personale ostetrico-ginecologico.

- Di garantire un numero adeguato di ostetriche per turno. Si raccomanda fino a 1000 parti l’anno almeno 2 ostetriche a turno

- Di garantire la disponibilità di assistenza anestesiologica h24 all’interno della struttura ospedaliera

- Di garantire assistenza pediatrica/neonatologica h 24.

Questo significa che la norma nazionale prevede per un punto nascita come quello di Lagonegro (circa 700 parti nel 2015), di dover garantire l’assistenza pediatrica/ginecologica nelle 24 ore. Ciò significa che con il personale a disposizione non si riesce ad assicurare le reperibilità notturne.

«Ed allora – scrive ancora De Fino - dovendo fare per forza delle scelte, in attesa di una riorganizzazione complessiva che porti ad una modifica sostanziale della pianta organica che permetta di mettere in sicurezza le attività di emergenza/urgenza e quindi di sviluppare politiche sanitarie di territorio, si è scelto di inserire nell’organico della UOC. di Pediatria- Neonatologia di Lagonegro anche i due specialisti territoriali, cosa avvenuta già da qualche mese anche con il personale specialistico di pediatria che operava nel POD di Venosa». Contemporaneamente per assicurare le attività sul territorio si sta provvedendo a convenzionare uno specialista ambulatoriale Pediatra che debba specificatamente svolgere la sola attività di pediatria ambulatoriale.

«Mi rendo conto – conclude nella nota il Direttore Sanitario ASP De Fino- che tali interventi possono sembrare non esaustivi e probabilmente non lo sono, oppure danno risposte esclusivamente di tipo tecnico e non politico nell’affrontare un problema così serio. Ma proprio in questi giorni si sentono notizie sempre più frequenti legate a livelli minimi assistenziali non garantiti e che portano a gravi conseguenze nei confronti degli assistiti, che devono far riflettere anche sui modi di governare le proteste dei cittadini, le lamentele dei dipendenti e le attese della politica, di fronte all’applicazione della normativa e alle risorse definite a disposizione. In un periodo in cui le risorse per il personale sono al minimo, con una spesa in costante riduzione negli ultimi anni in conseguenza di misure come il blocco del turnover e della contrattazione, risulta difficile, se non impossibile, garantire con il solo personale in servizio tutte le prestazioni erogate fino a oggi e assicurare gli stessi orari di servizio. Applicare la normativa europea significa, per i dirigenti sanitari, scegliere tra la garanzia dei servizi e il rispetto della legalità. Infatti, l’alternativa è rischiare di incorrere, insieme ai responsabili si Dipartimento e di Unità Complesse, nelle pesanti sanzioni previste dalla legge stessa». Va da se comunque che tale direttiva è da intendersi temporanea e fino a quanto le nuove proposte organizzative emanate dal Comitato Tecnico di esperti, recentemente insediatosi per volontà Regionale, produrranno gli effetti positivi sulla possibilità di rimodulare il turnover del personale e quindi la possibilità di nuove assunzioni tra cui chiaramente anche di Pediatri.

Venerdì 8 gennaio 2016