Potenza | TRIBUNALE

Carlo Troia e Franco Mancino: per

entrambi condanna a 13 anni di carcere

I due potentini sono accusati di estorsione aggravata ai danni di vari imprenditori

Tribunale di Potenza
Tribunale di Potenza

Il Tribunale di Potenza presieduto da Aldo Gubitosi ha condannato per estorsione aggravata con metodo mafioso Carlo Troia, 45 anni, e Franco Mancino, 46, entrambi di Potenza. La pena è rispettivamente 13 anni e 6 mesi e 13 anni di carcere. Prevista anche una pena pecuniaria di 2.500 euro più una provvisionale di 5.000 da riconoscere alle parti civili. Troia era già stato condannato dalla Corte d'appello di Potenza a nove anni di reclusione nel 2013 sempre per tentata estorsione, confermando la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Potenza nel giugno 2012. La notte tra il 3 e il 4 giugno del 2010, l'uomo avrebbe esploso sei colpi di pistola verso la vetrina di una stazione di servizio in Via Anzio a Potenza. Poco tempo prima aveva fatto richiesta di somme di denaro ai titolari del distributore di benzina, per aiutare amici carcerati. L'accusa individuò poi tali amici nelle persone di Cossidente Antonio e Giovanni Luigi Cosentino, i due capi del clan Basilischi. Anche per quest'ultimo processo l'accusa è pressocchè simile. I due sono accusati di estorcere soldi, per sostenere le famiglie di detenuti amici e affiliati ai basilischi, di cui facevano parte. Nel mirino, piccoli imprenditori di Potenza, che divenivano oggetto di pressioni fisiche e psicologiche soprattutto in tre periodi dell'anno: Natale, Pasqua e Ferragosto. Durante il processo sono emersi vari atti intimidatori. Una delle vittime ha denunciato che nonostante già avesse sborsato una certa quantità di denaro, comunque subì un'aggressione fisica, con una spranga di ferro, da parte del Mancino. Mentre altre vittine dei due hanno denunciato che non solo erano stati costretti a dichiarare il falso su alcuni incidenti stradali, ma che gli accadde, in due diverse occasioni, di essere convocati nell'officina di Mancino, e che dopo essere stati violentemente percossi venivano costretti a versare piccole somme di denaro. Poi c'è l'agguato intimidatorio effettuato sparando vari colpi di pistola contro il furgone di proprietà dell’imprenditore Marco Cerverizzo a cui i due avevano chiesto soldi. Nella stessa occasione la coppia criminale aveva fatto ritrovare bossoli e proiettili inesplosi, nelle vicinanze del furgone. Altro episodio è quello di una bomba carta che fu fatta esplodere, tra il 18 e 19 marzo 2012, all’interno dell'auto in uso a Daniele Aquino, fratello della compagna di Cerverizzo. Tra il 2011 e il 2012, secondo l'accusa, ci sono almeno 4 casi di estorsione accertati. Oltre a Cerverizzo e Aquino, altre due vittime dell'operato criminoso di Troia e Mancino sarebbero Giuliano Bonomo e Francesco Del Giglio.

Venerdì 3 luglio 2015