Il sindaco accusato di abuso d'ufficio per la vicenda appartamenti Ater

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Rionero in Vulture | APPARTAMENTI ATER

Il sindaco accusato di abuso d'ufficio
per la vicenda appartamenti Ater

Antonio Placido è accusato di abuso d’ufficio per l’assegnazione «provvisoria» di due appartamenti di proprietà dell’Ater Potenza. La Procura di Potenza ottiene il rinvio a giudizio

Redazione Online

Placido Antonio
Placido Antonio

La Procura di Potenza ha ottenuto il rinvio a giudizio del sindaco di Rionero, Antonio Placido, accusato di abuso d'ufficio e occupazione abusiva. L'udienza è stata rinviata al 29 giugno, data in cui saranno sentiti sia il capo dei vigili di Rionero e sia il responsabile dell'Ater. L'Ater Potenza, indicata dall'accusa come vittima del reato, comunque ha deciso di non costituirsi come parte civile.

Finora, dato che aveva scelto il rito abbreviato, soltanto uno dei cittadini accusati di aver occupato abusivamente gli appartamenti assegnati dal sindaco ha ricevuto sentenza di assoluzione. L'avvocato difensore di Placido, Pesacane, si mostra fiducioso sul fatto che alla fine sia il sindaco che gli altri cittadini coinvolti nel processo verranno assolti. I fatti riguardano l'assegnazione da parte del sindaco di Rionero di alcuni appartamenti di proprietà dell'Ater ad alcuni cittadini. Secondo l'accusa le modalità con cui operò Placido sono da ritenersi illegittime. L'avvocato Pesacane fa sapere di come nel periodo al quale risalgono i fatti, vi fu una oggettiva tensione abitativa nel paese, e che comunque i provvedimenti adottati, oltre che urgenti, erano a carattere provvisorio. Inoltre le persone benificiarie erano state segnalate dal servizio sociale: una madre separata senza reddito e con un figlio minore che senza un tetto da dichiarare rischiava di perdere l’affidamento; e una famiglia con una figlia affetta da un grave handicap mentale che aveva subito uno sfratto.

«Anche se è vero che gli appartamenti assegnati erano di proprietà dell’Ater, non erano oggetto di un bando per la loro assegnazione – conclude Pisacane- e quindi non essendoci una graduatoria, non c’è nessuno che è stato scavalcato».

La difesa sostiene quindi che si trattò di azioni adottate sulla base di un interesse prettamente umanitario e senza alcuna illecita finalità

Martedì 9 giugno 2015

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