Il Consiglio dei ministri approva la riattivazione dell'impianto

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Il Consiglio dei ministri approva
la riattivazione dell'impianto

Si stima che già entro il prossimo autunno la Centrale possa arrivare a pieni regimi di produzione

Redazione Online

Centrale del Mercure
Centrale del Mercure

Il Consiglio dei ministri ha espresso, l'11 giugno, l'approvazione alla «riattivazione ed esercizio di un impianto di energia elettrica alimentato a biomassa vegetale prodotta in via diretta della potenza di 35 Mw netti, nel Comune di Laino Borgo (Cs), nel rispetto delle prescrizioni impartite». Il Governo ha specificato anche di avere potere decisionale, in merito, in base all'articolo 14 quater della legge 241 del 1990. Tale norma prevede che, in presenza di mancato accordo tra varie amministrazioni, sia il Consiglio dei ministri a dirimere gli interessi.

Per ciò che riguarda il fronte lucano strettamente coinvolto nella questione, da sempre si sono schierati per il no i comuni di Rotonda e Viggianello. Mentre il comune di Castelluccio Inferiore non ha mai nascosto il suo consenso alla riapertura della Centrale del Mercure. La questione oltre che ambientale sarebbe anche economica, infatti Castelluccio Inferiore, a differenza degli altri due comuni, rientrerebbe in un accordo raggiunto al Mise che prevede compensazioni economiche.

Mentre sul versante calabrese entusiasmo è stato espresso da alcuni sindacati. «La Cgil e la Filctem Cgil del Pollino della Sibaritide e del Tirreno esprimono soddisfazione per la decisione di dare il via libera alla riattivazione della Centrale ». Essi ritengono che la scelta «conferma quanto da sempre da noi sostenuto in merito alla ecosostenibilità dell’impianto industriale e dà merito a chi ha lavorato per rendere la centrale un’opportunità di sviluppo per l’area del Pollino. Dovevamo vincere la sfida della coesistenza di un moderno impianto di produzione energia con il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia della salute e lo abbiamo fatto insieme a quanti hanno creduto nella nostra idea». Secondo la Cgil «bisogna ora che in tempi celeri si facciano tutti gli atti necessari alla definitiva riattivazione dell’impianto e perciò sollecitiamo tutte le istituzioni coinvolte a produrre ogni utile sforzo affinchè l’entrata in esercizio della centrale avvenga nel più breve tempo possibile in modo da poter dare attuazione agli accordi sottoscritti e ritornare, finalmente, a parlare di lavoro».

Si stima che entro l'autunno prossimo l'impianto possa arrivare a pieni regimi di produzione, prima però è necessario che la Regione Calabria recepisca il decreto governativo.

Sabato 13 giugno 2015

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